La lana di roccia è prodotta a seguito della fusione della roccia basaltica ad una temperatura di 1500 C°.  Successivamente viene filata in fibre minerali artificiali che poi vengono miscelate con una resina che, a contatto con l’aria calda, solidifica. La lana di roccia, come quella di vetro, è un ottimo isolante termico ed acustico che viene comunemente utilizzato per costruzioni industriali e civili.

Per un certo periodo di tempo si è pensato che la lana di roccia fosse cancerogena ma, oggi, possiamo dire con certezza che non lo è. Ma vediamo nel dettaglio la questione.

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Falso mito della lana di roccia cancerogena

La lana di roccia (come anche quella di vetro), in passato, è stata considerata pericolosa per l’uomo perché associata erroneamente ad un prodotto diffuso che è stato classificato pericoloso: l’amianto. Tanto forte è stata la questione relativa a questo materiale che molte domande si sono fatte anche su altri tipi di elementi utilizzati sia in ambito industriale che civile. Numerosi studi sono stati fatti per verificare la pericolosità della lana di roccia arrivando comunque alla conclusione che questo materiale non è cancerogeno.

Ma vediamo nel dettaglio perché non lo è e quali caratteristiche non la rendono pericolosa.

La lana di roccia non è cancerogena: ecco perché

La lana di roccia è stata classificata non pericolosa, a livello internazionale, dalla IARC (International Agency For Research on Cancer) che classifica le lane minerali come non cancerogene per gli esseri umani. Allo stesso modo, anche a livello europeo, il REACH (regolamento Europeo relativo alle sostanze chimiche) ha avvallato questa teoria. Lo riporta anche F.I.V.R.A., Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate.

Ci sono però due parametri da considerare per definire se la lana di roccia è cancerogena o meno: la bio-solubilità e il diametro geometrico medio ponderale.

Vediamoli di seguito.

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Caratteristica di bio-solubilità

La caratteristica della bio-solubilità è descritta dalla “Nota Q” del Regolamento CE dove, in sostanza, la lana di roccia non è cancerogena quando è bio-solubile, quando dunque si decompone in natura ed è smaltita dall’organismo prima che causi effetti nocivi. Se la lana di roccia supera il test della bio-solubilità, il materiale non è cancerogeno.

Ma vediamo la seconda caratteristica che deve avere la fibra minerale.

Diametro geometrico medio ponderale

Il secondo parametro, definito nella “Nota R”, da valutare per definire che la lana di roccia non sia cancerogena è il diametro geometrico medio ponderale che determina la respirabilità delle fibre. Queste devono avere questo valore superiore a 6 micron per non essere respirate. Se il valore è più piccolo, il rischio è che possano penetrare nelle vie respiratorie.

Per concludere le fibre minerali non sono considerate cancerogene se superano questi due controlli. Le fibre minerali che trovi in commercio sono corredate da schede tecniche che certificano la produzione e queste caratteristiche. Pe questo, sui pannelli di nuova produzione c’è completa sicurezza rispetto all’argomento.

Detto questo, per chi produce o maneggia fibre minerali, è sempre meglio avere una precauzione in più. Vediamo dunque come proteggersi per l’installazione della lana di roccia.

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Protezioni per chi manopola la lana di roccia

Abbiamo visto sopra come la lana di roccia non sia un materiale cancerogeno. È però necessario, per chi la produce o la maneggia ed installa, utilizzare delle idonee protezioni sia per quanto riguarda gli occhi, la cute che le vie respiratorie. È necessario utilizzare dunque occhiali e mascherine protettive, guanti ed indumenti idonei. Di certo, l’azienda produttrice o installatrice fornisce specifici dettagli a riguardo per i suoi operatori.

Smaltimento della lana di roccia

Per chi deve smantellare od eliminare la lana di roccia, allo stesso modo, è necessario verificarne la pericolosità proprio quando non se ne conosce l’origine o la composizione. In generale, la lana di roccia è classificata come rifiuto speciale non pericoloso che deve essere accompagnato da relativa certificazione. Per questo, se si deve smaltire della lana di roccia, è necessario sottoporre un campione ad un laboratorio certificato che valuterà il materiale definendo i parametri di bio-solubilità e quello del diametro geometrico medio ponderale. Passate queste due verifiche che devono essere di valutazione negativa, il rifiuto può essere destinato alla discarica per il corretto smaltimento.

Con questo articolo abbiamo voluto smantellare il falso mito della lana di roccia cancerogena, assicurando che il materiale non è dannoso per la salute proprio come definito dalla IARC (International Agency For Research on Cancer).

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Geom. Michele Zecchino

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